UN’UNIVERSITA’ SORDA
Siamo a Torino, 28 Novembre 2013, dopo
un assemblea incentrata soprattutto sulla mancanza degli spazi destinati
agli studenti, al politecnico nel polo di Design e Ingegneria
dell’autoveicolo, situato a mirafiori, nasce l’Aula 13 Autogestita. Gli
studenti decidono di riappropriarsi dei propri spazi in una sede
universitaria, sorta appena tre anni fa. Le domande sono tante e le
risposte da parte “dei piani alti” tardano ad arrivare, o meglio
arrivano, ma sembra che siano solo di facciata.
Perché il Politecnico sceglie di comprare un nuovo polo universitario in una zona così periferica?
Sono
ancora una volta gli interessi politici ed economici degli attori
principali ad avere la meglio sugli interessi degli studenti: la Regione
acquista questo spazio della FIAT nel 2005 ottenendo in cambio la
produzione della nuova Punto in Italia, a sua volta il Politecnico
riacquista il polo dalla Regione in cambio di finanziamenti, accettando
in questo modo che la FIAT abbia di fatto un ruolo nelle decisioni del
Politecnico. In questo modo gli studenti si ritrovano in un polo
completamente isolato (accanto alla sede ci sono solo aziende che
continuano inesorabilmente a chiudere) e senza servizi ad essi dedicati:
la mancanza di spazi; un unico bar da cui servirsi (e con prezzi
altissimi) i cui posti sono comunque insufficienti per tutti gli
studenti; due aule studio di 30 posti ciascuna… su un totale di 1150
studenti!
In un panorama di insoddisfazione generale, stanchi di
dover vagare per l’edificio alla ricerca di uno spazio, nasce la
volontà di occupare l’aula 13AM, un’aula jolly, raramente utilizzata.
Qual è stata la risposta delle istituzioni?
Come
succede ogni qualvolta qualcuno tenti di riappropriarsi di uno spazio
abbandonato, nato e destinato agli studenti, bisogna fare i conti con le
istituzioni. Dopo tre anni in cui le lamentele degli studenti non sono
mai state ascoltate, nel momento in cui gli studenti fanno valere i
propri diritti e mettono in pratica le proprie idee, la situazione
comincia ad assumere un peso e gli studenti iniziano ad avere un ruolo:
il primo giorno dell’occupazione l’amministrazione del Politecnico si è
precipitata sul posto per cercare di tamponare la situazione, offrendosi
di ascoltare gli studenti in cambio dell’abbandono dell’occupazione,
ma, la risposta degli studenti non ha esitato a giungere forte e chiara:
l’Aula 13AM è degli studenti, e tale rimarrà.
L’espediente
dell’occupazione è stata l’auto costruzione di una stampante 3D. Anche
negli strumenti a disposizione degli studenti, infatti, ci sono dei
problemi: il Politecnico ha in dotazione delle stampanti 3D , ma, gli
studenti, non possono utilizzarle in quanto appartengono ad aziende
private. Una contraddizione dopo l’altra!
Arriviamo ad oggi, le
trattative sono ancora in corso, mentre da una parte ci sono le
istituzioni che cercano di sminuire il valore di un Aula Autogestita
rendendola semplicemente un’aula studio, dall’altra, ci sono gli
studenti che incalzano e sono pronti a tenersi il primo spazio
destinato, finalmente, a chi vive l’università!
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