mercoledì 5 marzo 2014

Un'università sorda. Intervista a uno studente dell'aula 13AM

UN’UNIVERSITA’ SORDA
Siamo a Torino, 28 Novembre 2013, dopo un assemblea incentrata soprattutto sulla mancanza degli spazi destinati agli studenti, al politecnico nel polo di Design e Ingegneria dell’autoveicolo, situato a mirafiori, nasce l’Aula 13 Autogestita. Gli studenti decidono di riappropriarsi dei propri spazi in una sede universitaria, sorta appena tre anni fa. Le domande sono tante e le risposte da parte “dei piani alti” tardano ad arrivare, o meglio arrivano, ma sembra che siano solo di facciata. 

Perché il Politecnico sceglie di comprare un nuovo polo universitario in una zona così periferica? 

Sono ancora una volta gli interessi politici ed economici degli attori principali ad avere la meglio sugli interessi degli studenti: la Regione acquista questo spazio della FIAT nel 2005 ottenendo in cambio la produzione della nuova Punto in Italia, a sua volta il Politecnico riacquista il polo dalla Regione in cambio di finanziamenti, accettando in questo modo che la FIAT abbia di fatto un ruolo nelle decisioni del Politecnico. In questo modo gli studenti si ritrovano in un polo completamente isolato (accanto alla sede ci sono solo aziende che continuano inesorabilmente a chiudere) e senza servizi ad essi dedicati: la mancanza di spazi; un unico bar da cui servirsi (e con prezzi altissimi) i cui posti sono comunque insufficienti per tutti gli studenti; due aule studio di 30 posti ciascuna… su un totale di 1150 studenti!
In un panorama di insoddisfazione generale, stanchi di dover vagare per l’edificio alla ricerca di uno spazio, nasce la volontà di occupare l’aula 13AM, un’aula jolly, raramente utilizzata. 


Qual è stata la risposta delle istituzioni? 

Come succede ogni qualvolta qualcuno tenti di riappropriarsi di uno spazio abbandonato, nato e destinato agli studenti, bisogna fare i conti con le istituzioni. Dopo tre anni in cui le lamentele degli studenti non sono mai state ascoltate, nel momento in cui gli studenti fanno valere i propri diritti e mettono in pratica le proprie idee, la situazione comincia ad assumere un peso e gli studenti iniziano ad avere un ruolo: il primo giorno dell’occupazione l’amministrazione del Politecnico si è precipitata sul posto per cercare di tamponare la situazione, offrendosi di ascoltare gli studenti in cambio dell’abbandono dell’occupazione, ma, la risposta degli studenti non ha esitato a giungere forte e chiara: l’Aula 13AM è degli studenti, e tale rimarrà.
L’espediente dell’occupazione è stata l’auto costruzione di una stampante 3D. Anche negli strumenti a disposizione degli studenti, infatti, ci sono dei problemi: il Politecnico ha in dotazione delle stampanti 3D , ma, gli studenti, non possono utilizzarle in quanto appartengono ad aziende private. Una contraddizione dopo l’altra!
Arriviamo ad oggi, le trattative sono ancora in corso, mentre da una parte ci sono le istituzioni che cercano di sminuire il valore di un Aula Autogestita rendendola semplicemente un’aula studio, dall’altra, ci sono gli studenti che incalzano e sono pronti a tenersi il primo spazio destinato, finalmente, a chi vive l’università!

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